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Incisori del 1700 – Jean-Pierre Louis Laurent Houël

Tra tutti gli incisori del 1700 Jean Houël è quello che più mi affascina per il culto della precisione, qualità che contraddistingue i grandi maestri dell’arte. Mentre parecchi incisori del XVIII sec. come il Saint-Non riportavano sulla lastra i disegni altrui, Houël trasferiva scientificamente quello che i suoi occhi vedevano, rispettando le proporzioni e la visione reale.

Una testimonianza diretta e veritiera che fa di lui oltre che un grande architetto-pittore un ottimo giornalista-fotografo.

Jean Houël provò indignazione quando apprese che Desprez per conto del Saint-Non aveva rappresentato in una veduta del Teatro Greco di Taormina i gradini, perché all’epoca nella cavea essi non potevano essere visibili, ma erano coperti e custoditi dai sedimenti del tempo.

Gouache dello Stromboli in eruzioni
Stromboli – Gouache originale conservata all’ Hermitage di San Pietroburgo

Dunque la veduta era stata forzata, l’artista con la fantasia aveva ricostruito la gradinata, operazione di restauro che avvenne successivamente attraverso varie fasi ed epoche e che hanno riportato il Teatro Greco di Taormina a come noi oggi lo vediamo.

Invece l’ Houël come un buon reporter odierno rappresentava e raccontava oggettivamente ciò che vedeva, senza creare distorsioni e distrazioni.

L’ Houël architetto lo troviamo nelle tavole dedicate a gli studi dei monumenti: planimetrie, sezioni geometriche e ricostruzioni dettagliate come quella del Teatro Greco di Taormina, frutto non di fantasia ma di uno studio preparato su i testi classici  e sulla lettura dei grandi storici del passato.

Quanto detto non deve farci credere che le opere dell’ Houël siano prive di sentimento, di fantasia e genio artistico. 

Il Grand Tour

Tutte le duecentosessantaquattro tavole raccolte nei 4 volumi sono corredate da un dettagliato testo esplicativo alla cui base si trova il diario che il viaggiatore tenne nella sua eccezionale ed autentica esperienza tra il 1776 ed il 1779: ”l Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malta et de Lipari”. 

Una delle più importanti opere del XVIII secolo a testimonianza del Grand Tour. 

Tra le righe del suo diario egli trasmette la sua esperienza, qui emerge la visione soggettiva.

Troviamo lo stupore e la gioia del viaggiatore, affascinato dai monumenti e dalle bellezze dell’isola, per esempio in questa bellissima veduta di Taormina e del San Domenico.

San Domenico, Taormina – Acquatinta seppiata di J. Houel – 1780

Un viaggiare sia nello spazio alla scoperta della variegato paesaggio siciliano, sia nel tempo, attraverso le diverse epoche e dominazioni che hanno caratterizzato l’isola. 

Un viaggiatore aperto alle nuove esperienze e pronto con ottimismo ed energia ad affrontare i disagi ed i pericoli in una terra a lui straniera.

Una personalità ed un’attitudine a frequentare con la medesima curiosità ed attenzione sia i salotti dei nobili siciliani, sia le strade per conversare con la gente umile dei luoghi, comprendendo le usanze, i segreti ed i costumi, che ritroviamo nella bellissima incisione La Festa della Mietitura.

Il tutto preparato da uno studio attento delle opere classiche che hanno argomentato sulla Sicilia, dello storico Tommaso Fazzello, del padre della geografia storica Filippo Cluverio, dell’eclettico scienziato siciliano Agatino Daidone solo per citarne alcuni.

Un Viaggio lungo ben 4 anni, forse il più lungo che un viaggiatore straniero abbia mai fatto in Sicilia. 

Un scambio culturale, un’ osmosi tra il viaggiatore ed i luoghi esplorati. 

Aveva Quarantuno anni quando arrivo in Sicilia e sono sicuro che nella sua casa di Parigi fino al 1813 avrà più volte sorriso felice al ricordo del suo viaggio.

La tenacia di chi crede nel proprio sogno

Tornato a Parigi nel 1780 con un bagaglio pieno di esperienze, di studi, dii disegni, di acquerelli e del prezioso diario dovette affrontare il problema finanziario per far si che tutto si concretizzasse.

Occorreva trovare un finanziatore per andare in stampa e pubblicare l’opera. Non trovandolo fu costretto a suo malincuore a vendere i disegni e le gouache.

Acitrezza – Gouache originale conservata all’ Hermitage di San Pietroburgo

Una quarantina furono acquistati dal re sovrano di Francia ed oggi sono esposti al Louvre di Parigi. Più di cinquecento furono acquistati dalla zarina Caterina II di Russia, in parte sono custoditi all’ Hermitage di SanPietroburgo.

Un sacrificio necessario per consegnare ad i posteri i 4 volumi del I Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malta et de Lipari stampato tra il 1781 ed 1786 con le duecentosessantaquattro tavole, incise con la tecnica dell’ acquatinta in sanguigna.

Per questa mia esperienza rimando ad un articolo pubblicato nella pagina Facebook del negozio il 19 Marzo 2017.

“La carta antica è ben custodita e conservata, profuma di storia. Il tratto ed il lavoro a guazzo svelano la maestria di un grande pittore, colori pastello delicati, luce mediterranea e simpatici personaggi nella scena. La visione di un viaggiatore illuminato ed il suo amore per la Sicilia.”